1.1 Le equazioni di secondo grado
Ripasso sulle equazioni di secondo grado
1.2 Equazioni complete: la formula risolutiva per le equazioni di secondo grado
Un'equazione algebrica si dice di secondo grado quando, una volta ridotta in forma normale, il massimo grado dei monomi che la compongono è 2 (ovvero quando è formata da un polinomio di grado 2); se l'equazione è in un'unica incognita x, basterà quindi guardare l'esponente più grande a cui la x è elevata: se è 2 allora si dirà che l'equazione è di secondo grado in una incognita.
Un’equazione algebrica di 2° grado con una incognita è sempre riconducibile alla seguente forma:
ax2 + bx + c = 0 con a ≠ 0
dove a, b, c sono numeri reali determinati; c è detto temine noto.
Essendo di 2° grado l’equazione può avere al massimo 2 soluzioni, indicate con x1 e x2.
Per determinare le soluzioni di un’equazione di 2° grado con una incognita si applica la seguente formula risolutiva:
x1,2 = \( \frac{ -b \pm \sqrt{b^2 - 4ac}}{2a}\ \)
Le due soluzioni saranno quindi
x1 = \( \frac{ -b - \sqrt{b^2 - 4ac}}{2a} \)
x2 = \( \frac{ -b + \sqrt{b^2 - 4ac}}{2a} \)
L’espressione sotto il simbolo di radice prende il nome di discriminante e si indica con Δ, Δ=b2-4ac.
Nota: la formula risolutiva presentata è la più generale, che si applica anche a casi particolari in cui alcuni coefficienti sono nulli oppure in cui si potrebbe applicare la cosiddetta 'formula ridotta'. Per completezza si riporta anche la formula ridotta, che è utile per semplificare il procedimento risolutivo quando il coefficiente del termine di primo grado è divisibile per due.
Formula ridotta (quando b è pari):
x1,2 = \( \frac{ \frac{-b}{2} \pm \sqrt{({\frac{b}{2})}^2 - ac}}{a}\ \)